Laboratorio di
Microbiologia Generale
a cura di Gabriele Giliberti
Test di fermentazione
Le fermentazioni sono
reazioni biochimiche deputate alla produzione di energia, in cui molecole
organiche fungono sia da accettori che da donatori di elettroni. La capacità
dei microrganismi di fermentare carboidrati e la tipologia dei prodotti finali
formati (alcool, acidi, gas o altre molecole organiche) possono essere usati
come elementi identificativi. Gli acidi
prodotti durante la fermentazione (es. acido acetico, acido butirrico)
abbassano il pH del mezzo e la presenza di un indicatore di pH, cioè una
molecola come il rosso fenolo che vira di colore verso il giallo con
l’abbassarsi del pH, può essere utilizzato per evidenziare tale produzione.
Utilizzando terreni contenenti un indicatore di pH e diversi carboidrati si può
verificare quali carboidrati vengono utilizzati nella fermentazione. La
produzione di gas (CO2)
può essere invece evidenziata con un piccolo tubo invertito (tubo di Durham)
che si inserisce nel tubo di crescita contenente il terreno di coltura prima
della sterilizzazione in autoclave; durante la fermentazione, la produzione di
gas all’interno del tubo di Durham forma una bolla che rimane intrappolata nel
terreno ed è facilmente osservabile. Utilizzando un terreno di coltura
contenente un carboidrato, peptone e un indicatore di pH ed effettuando la crescita
microbica in provette contenenti tubi Durham possiamo quindi osservare diversi
tipi di risposta: 1) viraggio a giallo del terreno e formazione di una bolla
nel tubo Durham: i microrganismi utilizzano il carboidrato per fermentare
producendo acidi organici e gas (es. Escherichia
coli); 2) viraggio a giallo del terreno: i microrganismi utilizzano il
carboidrato per fermentare producendo acidi organici (es. Shigella flexneri); 3) nessuna reazione e aumento di torbidità
nella provetta: i microrganismi crescono utilizzando peptone come fonte
alternativa di energia (es. Pseudomonas
aeruginosa). Per l’esercitazione vengono utilizzate colture liquide di
diversi batteri. A causa della potenziale patogenicità di alcuni batteri
utilizzati, come già discusso, l’apertura delle colture e gli inoculi vanno
eseguiti sotto una cappa di sicurezza biologica a flusso verticale.
Protocollo sperimentale
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Versare in un beker 100 ml di acqua
distillata, aggiungere un magnete e mettere in agitazione su una piastra
riscaldante.
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Versare nel beker l’opportuna
quantità di polvere di terreno di coltura Phenol Red Dextrose broth e agitare
finché la soluzione non risulti omogenea.
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Trasferire 10 ml di soluzione in ognuna
delle provette di vetro e aggiungere un tubo di Durham in ciascuna provetta.
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Sterilizzare in autoclave per 15
minuti e far raffreddare il terreno (fino a circa 45 °C).
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Prelevare 100µl di alcune delle
seguenti colture batteriche liquide e inocularli nelle provette [Fig. 1].
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Utilizzare vari microrganismi, tra
cui: Escherichia coli; Shigella flexneri e Pseudomonas aeruginosa.
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In una provetta non effettuare nessun
inoculo (controllo negativo).
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Incubare le provette a 37°C in
agitazione.
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Osservare e annotare i fenomeni
correlati alla produzione di acido e gas nelle diverse coltura, dopo 3 ore e
dopo 12-15 ore di incubazione [Fig. 2 e 3].
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Provette di E.coli e K. Pneumoniae:
reazione colorimetrica positiva e formazione di una bolla nel tubo di Durham (produzione
di acidi e gas durante la fermentazione).
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Provette di S. flexneri ed altri batteri: reazione colorimetrica positiva (produzione
di acidi durante la fermentazione).
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Provette di P. aeruginosa: reazione colorimetrica negativa e torbidità nella
coltura (crescita del microrganismo con metabolismo non fermentativo).
Fig. 1: preparazione
delle provette (con tubo di Durham) per il test di fermentazione.
Fig. 2: provette
con i diversi microrganismi dopo l’incubazione a 37°C.
Fig. 3: esempi
delle diverse reazioni possibili: produzione di acidi e gas; produzione solo di
acidi; crescita senza fermentazione; controllo negativo.